Il respiro della stampante

Il Respiro della stampante

Già a metà Ottocento esistevano le antenate delle stampanti per imprimere su carta i segnali in codice morse del telegrafo. La stampante come la conosciamo oggi è nata negli anni 70′. Sempre in questi anni accadde che durante un esperimento, la punta di un saldatore entrò in contatto con l’ago di una siringa contenente inchiostro provocando la fuoriuscita di gocce d’inchiostro. Da tale evento i ricercatori di una famosa multinazionale, dopo molte prove, giunsero alla messa a punto della tecnologia che utilizza il calore per generare gocce d’inchiostro e nel 1984 venne messa in commercio la prima stampante a getto d’inchiostro con tecnologia termica. In parallelo erano già iniziate le ricerche sullo sviluppo della stampante laser, quella che oggi quasi tutti hanno nella propria abitazione e che si trova nelle aziende, centri commerciali, uffici pubblici, scuole, università. Le stampanti abitano i luoghi di vita quotidiana delle persone. Di recente alcuni studi hanno rilevato che le stampanti laser possono comportare una serie di disturbi per la salute. Emicrania, disturbi respiratori, allergie sono alcuni dei sintomi. Quando si attiva il processo di stampa si liberano particelle di particolato e VOCs (Volatile Organic Compounds) che sono inquinanti per l’ambiente. La criticità non riguarda la soglia di inquinamento prodotto, ma l’estensione dell’esposizione al rischio, basta pensare al tempo medio giornaliero che ogni persona passa nel proprio ambiente di lavoro.

L’azienda di Prato TT Tecnosistemi già da due anni  ha dato inizio al progetto Ecostar in collaborazione con un team multidisciplinare dell’Università di Firenze, Dipartimenti di Medicina del Lavoro e Chimica e Fondazione per la Ricerca e Innovazione, finalizzato al monitoraggio delle particelle inquinanti delle stampanti e alla costruzione di un filtro fatto di “tessuto non tessuto” che in simultanea a dei sensori riesce a monitorare ed assorbire l’emissione di particelle inquinanti. Il progetto Ecostar è stato finanziato dalla Regione Toscana attraverso bandi per l’innovazione, iniziato nel 2013 concluderà nel 2017.

Connubio tra scienza e business

Nel progetto Ecostar il rapporto tra imprese e ricerca è necessario e complementare. Ma com’è nato e come si è sviluppato questo rapporto?

L’azienda ha individuato l’idea e ne ha parlato, mettendo a disposizione le proprie conoscenze sul mondo del printing e sulle tecnologie esistenti. Supportata, l’azienda ha scelto i Dipartimenti dell’Università di Firenze più adatti per la realizzazione del progetto, il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Medicina del Lavoro nella persona del Prof. Giulio Arcangeli che ha seguito la ricerca sul campionamento ed analisi delle emissioni di VOCs e  il Dipartimento di Chimica con il Prof. Roberto Udisti che si è occupato del campionamento ed analisi delle emissioni di particolato. Si sono unite altre due aziende del territorio specializzate nei tessuti, Manifattura Maiano SPA, e nei sensori, Netsens srl.

Si è creato un “gruppo di lavoro” composto dal PM del gruppo innovazione e dal responsabile dell’area printing di TT Tecnosistemi, dai due professori di riferimento e ricercatori, dal PM della Fondazione per la Ricerca e Innovazione che ha seguito lo svolgimento del progetto supportando la presentazione dei bandi regionali e l’implementazione di alcune attività tecnico scientifiche.

E’ stata costruita una “camera di prova” in cartongesso appositamente trattato, materiale indicato come ideale per lo svolgimento della ricerca in quanto inerte e non emissivo. In questa camera è stata messa la stampante in modalità operativa e per più di un anno i ricercatori sono andati a monitorare le emissioni delle stampe e analizzare VOCs e particolato interagendo con il personale dell’azienda.

L’iniziativa è in corso da due anni, vincitrice di due progetti regionali si concluderà nel 2017 con lo sviluppo di un filtro che applicato alle stampanti contribuirà a mantenere l’ambiente in cui lavoriamo e viviamo più pulito.

Sei in ufficio, se la  stampante si trova proprio dietro la tua testa…un consiglio, nel frattempo spostala ;)!

Immagina la tecnologia umana

Ascolto, intuizione, conoscenza, duro lavoro e metodo sono gli ingredienti dello sviluppo di un’idea. Di com’è nata l’idea di un progetto green ci ha parlato l’Ing. Luca Bencini Project Manager di TT Tecnosistemi per l’area innovazione.

Il primo imput è arrivato dai clienti dell’azienda. Infatti, proprio alcuni clienti più fidelizzati, hanno cominciato ad inoltrare all’azienda dei messaggi divulgativi provenienti da articoli di riviste americane che parlavano del fatto che le stampanti producevano inquinamento indoor attraverso il rilascio di particolato PM10, PM5, PM2,5. L’azienda ha ascoltato tale indicazione. Collocata nel distretto di Prato, ha tratto valore dal know how tipico del territorio sulla conoscenza delle proprietà dei tessuti pensando alla costruzione di un filtro per stampanti che, unito ad una tecnologia speciale, sarebbe stato capace di mantenere l’aria pulita. Contaminazioni dal territorio. Da qui l’intuizione di integrare l’uso del “tessuto non tessuto” nelle tecnologie. Questo materiale è costituito da un insieme di fibre assemblate attraverso processi meccanici, fisici e chimici ma non tessute insieme che ha la proprietà di catturare le particelle inquinanti. Il progetto è iniziato e durante la fase di sperimentazione è stato necessario utilizzare la stampante fino a farla “invecchiare” per monitorarne le emissioni inquinanti. Questo processo ha richiesto la stampa di moltissimi documenti. Lo spreco di carta e inchiostro sarebbe stato molto alto, per questo è stato deciso di dare la possibilità di utilizzare tale stampante gratuitamente a scuole e ragazzi che ne necessitavano.

“Immagina la tecnologia umana” riporta lo slogan di TT Tecnosistemi, per un progetto green non solo nei contenuti, ma anche nei comportamenti.

Per info sul progetto

LogoTT

Share Now

fondazione ricerca unifi

Leave us a reply

17 + dieci =